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Sul nostro pianeta è quasi impossibile trovare rocce costituite solo da atomi di ferro, oppure rocce costituite solo da atomi di alluminio. La maggior parte degli atomi di metalli si trova in minerali o rocce costituiti da atomi diversi tra di loro tenuti insieme da forti legami chimici secondo schemi che si ripetono ordinatamente nello spazio. Può capitare, invece, con un po’ di abilità e di fortuna, di trovare campioni costituiti da atomi metallici tutti uguali tra di loro, generalmente piccoli campioni sferici o dalle forme irregolari, ammaccati ed arrotondati, detti “pepite”: oro, argento, platino e rame sono stati ritrovati in pepite pure sin dai tempi più antichi e gli uomini ne hanno osservato e studiato le proprietà ed i comportamenti.
Nell’antichità i ritrovamenti di rame allo stato nativo erano relativamente frequenti e quest’abbondanza, unita alle buone proprietà meccaniche e chimico-fisiche del rame, ne hanno fatto un metallo di fondamentale importanza tra il 4000 A. C. ed il 2000 A. C., un periodo chiamato proprio “età del rame”.
I metalli nativi venivano lavorati per battitura, oppure venivano fuse insieme piccole quantità di metallo e versate in uno stampo per ottenere un oggetto più grande e di una forma ben definita.
Trovare l’oro, invece, è sempre stato un evento eccezionale, ed in quasi tutte le civiltà questo metallo è considerato prezioso. Con esso venivano realizzati gioielli, ornamenti, monete, oggetti sacri, ecc.