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Il clima è l’andamento delle condizioni atmosferiche che si verificano abitualmente in un anno in un determinato luogo più o meno ampio, osservate in un arco temporale di almeno 30 anni. Nel video che vi propongo si possono vedere le variazioni delle condizioni meteorologiche nel corso di un anno riprese sempre dallo stesso punto di osservazione, riassunte in soli 4 minuti grazie alla tecnica “time-lapse”. Già l’arco temporale di un anno vede molta alternanza tra bello e cattivo tempo, tuttavia non è sufficiente a definire il clima di quella regione perché dovremmo prendere in considerazione un lasso di tempo di almeno 30 anni, durante i quali potremmo avere nevicate eccezionali o al contrario momenti straordinariamente caldi e tutta una serie di eventi che, seppure rari, potrebbero comunque essere compresi nel clima di quel luogo.
Sono molti i fattori che influiscono sul clima di una determinata regione: l’esposizione ai raggi del Sole (latitudine), l’altitudine, la presenza di laghi o mari, la vegetazione, ecc. Si può parlare di clima anche a livello globale, prendendo cioè in considerazione come variano, nel tempo, la temperatura, le precipitazioni e altre caratteristiche climatiche in tutti i luoghi del nostro pianeta. I climatologi (gli scienziati che studiano il clima) da tempo hanno constatato che il clima del nostro pianeta sta cambiando e che la temperatura media, in tutto il mondo, sta aumentando: questo fenomeno si chiama riscaldamento globale. Per fare questa constatazione è stato necessario raccogliere informazioni sul clima globale nel passato: a partire dal 1880 abbiamo dati precisi a livello mondiale e possiamo così confrontare le temperature dei nostri giorni con quelle del passato. Già a metà del settecento venivano realizzati termometri affidabili e in tutto il mondo gli scienziati e i navigatori hanno cominciato ad annotare la temperatura giorno per giorno.
Inoltre gli scienziati ricercano indizi nascosti sul clima delle epoche più lontane, studiando i sedimenti marini, i ghiacci più antichi, gli anelli degli alberi, ecc. Lo studio dei ghiacci più antichi è importante perché questi trattengono, intrappolate nel freddo, piccole quantità dell’aria che era presente sul pianeta al momento in cui il ghiaccio si è formato. Per prima cosa bisogna prelevare dei campioni di ghiaccio ed annotare con cura il luogo in cui sono stati estratti e la profondità. Si pratica un foro utilizzando una trivella cilindrica cava e si estrae un campione detto “carota di ghiaccio”, poi si reinserisce nuovamente nello stesso foro la trivella e si estrae un secondo campione. Si prosegue scendendo sempre più in profondità (con il progetto Beyond EPICA Oldest Ice si arriverà quasi fino a 3000 metri!). I campioni che si trovano alle profondità maggiori sono più antichi mentre quelli più vicini alla superficie sono i più recenti. In un laboratorio dotato di strumentazioni molto sofisticate si analizzano i campioni di ghiaccio estratti. Questa tecnica di estrazione si chiama “tecnica del carotaggio” ed è molto utile anche in altri ambiti: per scavare il terreno o le rocce quando si devono fare delle indagini; per piantare dei pali; per fare indagini o fori nel calcestruzzo armato; per estrarre qualcosa dal sottosuolo.
Nella foto che segue sono mostrati i campioni di una campagna di carotaggio di un terreno condotta per caratterizzarlo geologicamente e per ricercare inquinanti chimici o fisici.
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