Energia elettrica

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Quando abbiamo studiato la struttura di un atomo abbiamo visto che esso è costituito da tre tipi di particelle ancora più piccole: neutroni e protoni (che compongono il nucleo) ed elettroni, che si trovano nella parte esterna di un atomo. Protoni ed elettroni sono particelle dotate di una carica elettrica. I protoni hanno carica elettrica positiva, gli elettroni hanno carica elettrica negativa. Le cariche elettriche danno luogo a forze elettriche e a forze magnetiche che possono compiere un lavoro, spesso anche in grande quantità. La capacità di compiere un lavoro di tipo elettrico è appunto l’energia elettrica. Pensiamo ad esempio ad un motore elettrico e al lavoro enorme che esso può svolgere.

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Un treno trainato da una motrice elettrica e numerosi cavi delle linee aeree di contatto. Immagine di Didgeman presa da Pixabay.

Al giorno d’oggi i fenomeni elettrici sono sfruttati in tantissime applicazioni per far funzionare motori, calcolatori, forni, sonde spaziali, ecc. Alla base del funzionamento di queste apparecchiature vi è il movimento “controllato”, e provocato artificialmente, di grandi quantità di elettroni, questo movimento è chiamato corrente elettrica. La corrente elettrica è un fenomeno strettamente legato alla grandezza fisica  “energia elettrica” ed ogni passaggio di corrente elettrica richiede una determinata quantità di energia. Per muovere il motore elettrico della motrice del treno rappresentato nella prima figura, per esempio, occorre una grande quantità di energia elettrica, che i motori elettrici convertono in energia meccanica. Anche altre apparecchiature elettriche come lampadine, piastre riscaldanti, celle elettrolitiche possono compiere grandi quantità di lavoro, anche se non si tratta di lavoro meccanico.

Lampadine a incandescenza in un’immagine artistica di qimono da Pixabay.

Una lampadina è un dispositivo in grado di convertire l’energia elettrica in energia luminosa.

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Questa gif mostra un circuito elettrico molto semplice costituito da un generatore (una pila mezza torcia), i fili elettrici ed un utilizzatore (in questo caso una semplice lampadina).

Nel caso illustrato nella figura precedente la fonte di energia è l’energia chimica contenuta all’interno della pila “mezza torcia”. Esistono molti dispositivi in grado di generare calore se collegati alla rete elettrica: il ferro da stiro, il phon, la piastra per lisciare i capelli, ecc. Queste apparecchiature contengono al loro interno una o più resistenze elettriche, componenti in grado di convertire l’energia elettrica in energia termica.

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Acconciatura eseguita con una “piastra per capelli”. Si tratta di un dispositivo elettrico dotato di piastre riscaldanti. Grazie al calore delle piastre i capelli diventano lisci analogamente a quello che succede ai tessuti quando vengono a contatto con il ferro da stiro caldo. Foto di PublicDomainPictures da Pixabay.

Le resistenze elettriche sono realizzate utilizzando materiali che non si fanno attraversare facilmente dalla corrente elettrica e che di conseguenza si scaldano. Una resistenza realizzata artigianalmente può essere costituita da una semplice mina 2H. Attenzione a non bruciarsi e a non prendere la scossa!

Resistenza elettrica realizzata con una mina 2H.

Una cella elettrolitica, invece, è un dispositivo in cui, grazie all’energia elettrica, è possibile far avvenire reazioni chimiche energeticamente sfavorite. In queste reazioni l’energia passa dalla forma elettrica alla forma chimica e rimane all’interno degli atomi del prodotto, immagazzinata nei nuovi legami chimici che si sono formati.

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Celle elettrolitiche in un impianto per la produzione elettrolitica di alluminio. Immagine scientifica concessa su licenza Creative Commons Attribution-No Derivatives 4.0 International, figura scientifica su ResearchGate, disponibile su https://www.researchgate.net/figure/Electrolytic-cells-in-an-electrolytic-aluminum-plant_fig1_273338220 [accessed 20 Mar, 2021].
Motori elettrici, lampadine, piastre riscaldanti, celle elettrochimiche sono solo alcuni esempi di apparecchiature che utilizzano energia elettrica per funzionare. Esistono anche apparecchiature in grado di convertire l’energia elettrica in energia nucleare, come gli acceleratori di particelle o i plasmafocus, ma si tratta di apparecchiature molto complicate! Negli schemi elettrici si usano simboli per indicare motori elettrici, lampadine, resistenze e per indicare i dettagli più minuziosi del circuito elettrico che si vuole rappresentare.

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Simboli elettrici di resistenze, lampadine, motori elettrici.

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