Home > Scuola > Disegno > Proiezioni ortogonali > Le deformazioni della prospettiva
Quando osserviamo lo spazio intorno a noi e gli oggetti che lo occupano si verificano alcuni fenomeni visivi ai quali siamo abituati ma che in realtà presentano alcune stranezze.
Alcuni di questi fenomeni sono stati sfruttati da Leonardo Da Vinci per dipingere “L’ultima cena”: la persona che osserva il dipinto è portata a credere che la stanza prosegua oltre la parete, e tutte le linee prospettiche convergono sulla figura di Gesù. Nella realtà sarebbero linee parallele e non dovrebbero incontrarsi mai, eppure allo sguardo sembrano convergere. Osservando la pianta del refettorio sulla cui parete è dipinta “L’ultima cena” possiamo avere conferma che essa è rettangolare.
Questo effetto è simile a quello che si verifica quando osserviamo i binari della ferrovia: guardando in lontananza sembra di vedere il punto in cui essi si incontrano, eppure sappiamo che la ferrovia proseguirà per decine e decine di kilometri senza che i binari si incontrino.
Un’altra deformazione della prospettiva crea molti problemi quando da un’immagine prospettica vogliamo risalire alle dimensioni degli oggetti: gli oggetti ci appaiono più grandi se sono vicini ma, man mano che si allontanano, ci appaiono più piccoli.